Ai fini di questo
studio sono stati elaborati e somministrati dei questionari
mirati per la rilevazione del grado di soddisfazione dei
discenti nelle classi esaminate, in relazione ai bisogni e
alle aspettative degli utenti, nella prospettiva di
una permanenza a scuola in cui il benessere psico-fisico e
l'integrazione diventano premessa e funzione
dell'ottimizzazione del rendimento, in una dimensione umana e
sociale a misura di studente.
Dall'indagine effettuata nelle classi oggetto di studio
possiamo evidenziare quanto segue: un palese disagio
posturale legato alla postazione di lavoro utilizzata;
prevale l'indecisione nell'affermare se la postazione di
lavoro sia funzionale all'espletamento delle attività
didattiche, ma nel contempo più della metà dei discenti
cambierebbe la disposizione dei banchi e degli arredi per
rendere l'aula più confortevole e funzionale.
In conclusione si evince che lo spirito di adattamento fisico
degli alunni è particolarmente evidente e che allo stesso tempo i discenti tendono a sottovalutare i
disagi fisici, in particolare quelli legati a posture
scorrette.
Considerando il ruolo svolto dalle caratteristiche degli
ambienti costruiti sul comportamento umano, possiamo affermare
che l'ambiente "aula" dovrebbe essere concepito come un posto
tranquillo, dotato di spazi che favoriscano la socializzazione
tra gli alunni, considerando basilare il rispetto dei principi
ergonomici. Una classe non ergonomica può diventare un
ostacolo alla socializzazione ed all'integrazione degli
alunni, per cui l'ambiente, e nello specifico quello
scolastico, può influenzare l'apprendimento di ognuno di essi.
La scuola è la prima istituzione sociale extradomestica
all'interno della quale i giovani iniziano il processo di
socializzazione secondaria e dovrebbe permettere all'alunno di
affinarne le dinamiche attraverso l'adozione di una
molteplicità di ruoli, quali l'interazione ed il confronto con
il docente e la competizione-cooperazione con i compagni di
classe, oltre ad essere il luogo deputato alla trasmissione di
dati teorici e di tecniche operative.
Numerosi e importanti studi a riguardo si sono susseguiti nel
tempo (M. Montessori, P. Vayer, F. Froebel, ecc); ma, a
distanza di tanti anni si continua a lavorare in aule di
dimensioni inadeguate, caratterizzate da incongrue condizioni
termiche, acustiche ed illuminotecniche, e in strutture a
volte concepite per una differente destinazione d'uso.
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